Filmologia e Psicoanalisi
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Alberto Angelini
FILMOLOGIA E PSICOANALISI: Saggio con esempi filmici e contributi teorici
Alberto Angelini (2025) – albertoangelini10@gmail.com
Editoria Indipendente
La filmologia nasce nel contesto culturale francese, alla metà del Novecento. Indimenticabili personaggi parteciparono all’esordio: Georges Sadoul, André Bazin, Edgar Morin e in seguito Roland Barthes. In ambito psicologico: Henri Wallon, con i coniugi Bianka e René Zazzo. Per la psicoanalisi: Cesare Musatti, Didier Anzieu e Serge Lebovici. I primi studi furono pubblicati sulla Revue internationale de filmologie, diretta da Gilbert Cohen-Séat, dal 1947 fino al 1961. Purtroppo, in quel periodo di guerra fredda, i contributi russi sul cinema faticavano a raggiungere l’occidente. Le idee di personalità come il regista Sergej Ejzenštejn, lo psicologo Lev Vygotskij e altri sovietici si diffusero pienamente solo nella seconda metà del secolo. La filmologia studia il cinema utilizzando saperi complessi. Da una parte si distingue il fatto filmico, dove vengono analizzati i contenuti interni, artistici e psicologici dell’opera. In ciò è essenziale la prospettiva psicoanalitica. Ogni studioso, nei film come nei casi clinici, utilizza le proprie personali tipologie d’analisi, suscitando anche problemi metodologici. Ma per uno psicoanalista è impossibile sottrarsi. D’altra parte, si designa il fatto cinematografico, che analizza anche gli aspetti filosofici, sociologici, psicologici, etici e via dicendo del complessivo contesto audiovisuale, senza dimenticare la psicofisiologia e la stessa tecnologia cinematografica. Qui l’indagine è spontaneamente multidisciplinare, sperimentale e dialettica. La comparsa del web e dei social media ha avviato l’elaborazione di un nuovo discorso. Oltre a un inedito saggio introduttivo, il volume contiene altri più brevi contributi teorici e varie analisi di specifici film.